
Napoli, la città che ti frega: vicoli, scale e strade che sembrano portarti altrove
Napoli è una città in salita, nel vero senso della parola. La Pedamentina di San Martino, le Rampe del Petraio, le Scale di Montesanto: ti fanno sudare, ti fanno imprecare, ma poi, arrivato in cima, ti fermi un attimo e… che bello! La città si stende ai tuoi piedi, il mare brilla in lontananza, e tutta la fatica scompare in un secondo.
I vicoli-trappola: quando pensi di uscire e invece rientri
Ti infili in un vicoletto convinto di aver trovato un passaggio rapido e, dopo un paio di svolte, sei di nuovo al punto di partenza. Un esempio? I quartieri spagnoli sono un labirinto. Ma mentre cerchi l’uscita, alzi gli occhi e vedi i panni stesi tra i balconi, il sole che filtra tra le facciate colorate, una signora che dalla finestra ti chiede se ti sei perso (e magari ti offre pure un caffè). Ed ecco un’altra sorpresa: Napoli non è solo fatta di strade, ma di incontri.
Strade che cambiano nome (e che bellezza, ogni angolo è diverso!)
Una delle grandi magie di Napoli è che una strada non è mai una sola strada. Via Roma è anche via Toledo, Spaccanapoli sembra un’unica linea dritta ma in realtà è formata da più strade diverse. Giri un angolo e cambia tutto: i palazzi diventano chiese, i negozi si trasformano in botteghe artigiane, il traffico lascia spazio ai pedoni. Ogni cambio di nome è un cambio di atmosfera.
La resa finale: accettare il caos (e magari sedersi a un bar)
Dopo chilometri di scalinate, vicoli e deviazioni, arriva il momento in cui ti arrendi. Ti siedi, ordini un caffè e osservi la città che continua a muoversi in un flusso disordinato e perfetto. Forse non hai capito dove sei, forse hai fatto il doppio della strada necessaria, ma una cosa è certa: Napoli vince sempre. Ritornarci? Vedremo